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Come Produrre Meno Rifiuti


Ridurre i rifiuti, una sfida possibile: ecco perché.


Il problema dello smaltimento dei rifiuti sta diventando una priorità nell'agenda degli amministratori a livello globale: discariche, inceneritori e abbandono indiscriminato sul territorio di ogni tipo di rifiuto sono diventati vere e proprie emergenze sociali oltre che ambientali.

Un problema davvero grave che non può lasciare indifferenti e di fronte al quale sembra esserci una via d'uscita obbligata: cercare di produrre meno rifiuti e meno inquinamento possibile.

E' importante che questo semplice messaggio entri a far parte delle nostre azioni quotidiane, a tutti i livelli.


Possiamo fare molto per iniziare ad invertire la rotta, una rotta a dire il vero piuttosto preoccupante se si pensa che le previsioni indicano un aumento considerevole (e non una diminuzione) della produzione di rifiuti sia in area UE che a livello globale almeno per i prossimi 12 anni.


La risposta a questo trend è riassumibile in 2 parole: riduzione alla fonte e raccolta differenziata. Ecco come.


Riduzione alla fonte e riuso: molte aziende iniziano a porsi il problema dello smaltimento dei propri imballaggi, ma noi possiamo dare un impulso ulteriore e importante alla riduzione alla fonte dei rifiuti. Per esempio, rifornendoci con prodotti alla spina (detersivi alla spina, latte alla spina) un servizio che si sta sviluppando sempre più su tutto il territorio nazionale e che permetterebbe di eliminare 4,5 kg di plastica e 6,9 kg di tetrapak a testa ogni anno (11,4 kg!). E ancora, leggere il giornale via internet per risparmiare 70 kg a testa ogni anno.


O utilizzare pannolini riciclabili, si risparmiano soldi (costano di più ma ne servono molti di meno) e soprattutto evitano 1 tonnellata (!) di rifiuto in 3 anni. Se a questo aggiungiamo di bere acqua del rubinetto (buona, pulita, controllata e poco costosa) il risparmio di plastica aumenta di altri 12 kg a testa all'anno.


  1. cercare di utilizzare il più a lungo gli oggetti che acquistiamo è un aiuto concreto non solo all'ambiente, ma anche allo spreco, dai sacchetti della spesa al cellulare o al computer.


Raccolta differenziata: la raccolta differenziata è il metodo più economico ed ambientalmente sostenibile di gestire i rifiuti. Il suo indotto crea occupazione sul territorio, valorizza ciò che scartiamo veicolando anche un messaggio sociale importante, inquina poco, è facilmente controllabile dai cittadini stessi e, cosa molto importante, permette di recuperare dal 65 al 85% dei RSU (rifiuti solidi urbani).


Non è utopia, vi sono già realtà che hanno raggiunto livelli ottimi di raccolta differenziata. 3 esempi: San Francisco (USA), 800.000 abitanti, quasi il 70% di raccolta differenziata e obiettivo 100% entro il 2020, Novara, 100.000 abitanti al 70% e Consorzio Priula - Treviso, 220.000 abitanti al 75% di raccolta differenziata.


La raccolta differenziata valorizza il rifiuto perché lo recupera e lo rigenera, consumando molta meno energia nel processo di riciclo rispetto alla produzione da materie prime. Crea ricchezza, perché il rifiuto vale, e risponde a vere proprie regole di mercato e rispetta l'ambiente perché non lascia l'onere di smaltire i rifiuti alla natura.